Venerdì – 6 ottobre 2017

Gb 38,1.12-21; 40,3-5; Sal 138 Lc 10, 13-16.

In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».

Oggi Gesù non è presente in carne ed ossa. Come possiamo davvero essere certi di cosa vuole da noi? Chi lo annuncia a parole spesso non lo fa con la vita. Oggi poi tanti interpretano le cose in modo diverso. Chi ascoltare? Tutte scuse che io e voi ci diamo per autoconvincerci che vada bene qualunque cosa si faccia. Questo ci tiene al riparo dalla conversione, ci illude che non serva a niente sforzarci per cambiare strada, che non serva a niente chiedere aiuto a Dio e ai fratelli per un cambio di rotta. Apriamo le orecchie e il cuore: il Signore troverà il modo di parlarci! Ciò che è buono ci apparirà più chiaro.

Un pensiero per riflettere

O Signore fa’ che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di consolare;
di essere compreso, quanto di comprendere;
di essere amato, quanto di amare.
Poiché donando, si riceve; perdonando, si è perdonati; morendo, si resuscita alla vita eterna. Amen
(Preghiera attribuita a San Francesco)