Venerdì 29 dicembre 2017
1Gv 2,3-11; Sal 95; Lc 2,22-35
Quando venne il tempo della purificazione secondo la Legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: “Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore”; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; lo Spirito Santo che era su di lui gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.
Mi piace pensare che l’accoglienza fatta a Gesù bambino da questo anziano, timorato e amante di Dio, lo stupore dei suoi genitori, le promesse speciali per lui, valgano per ogni bambino che entra nella vita. Le promesse non sono le stesse letteralmente, ma per ognuno è vero che la vita presenterà il conto di dolori e gioie, ma anche di incontri importanti, della possibilità di incidere e segnare le persone che si incontreranno, la potenzialità di amare ed essere amati, di giocarsi in modo unico la propria libertà nel tempo breve o lungo che sarà concesso dagli eventi. Ogni vita è un prodigio e in Dio ha un senso.
UN PENSIERO PER RIFLETTERE L’uomo vive d’amore. Nessuno basta a se stesso, nessuno sa il suo vero bene, da solo non se lo può procurare. L’amore degli altri ci fa vivere. (Leone Tolstoj)
UNA PREGHIERA Fratello ateo, nobilmente pensoso, alla ricerca di un Dio che non so darti, attraversiamo insieme il deserto. Di deserto in deserto andiamo oltre la foresta delle fedi, liberi e nudi verso il Nudo Essere e là dove la parola muore abbia fine il nostro cammino. (David Maria Turoldo)