Venerdì 27 ottobre 2017
Rm 7,18-25a; Sal 118 Lc 12,54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Ormai per prevedere il tempo usiamo internet: manco più quello sappiamo prevedere da soli. Credo che Gesù ci richiami ad un esercizio che spesso non sappiamo più fare: giudicare da noi stessi, cercando di eliminare i condizionamenti. Questo non significa non avere punti di riferimento per il giudizio delle cose, perchè il Vangelo è il nostro riferimento. Ma spesso il “perchè lo fanno tutti” o “lo dicono tutti” o “che vantaggio ne ho” sono criteri che ci condizionano più del Vangelo: ne pagheremo poi le conseguenze, fino all’ultimo spicciolo.
Un pensiero per riflettere: Tutti di natura siamo pronti più a biasimare gli errori, che a lodare le cose ben fatte. (Baldassarre Castiglione)