Venerdì 21 dicembre 2018
Ct 2,8-14; Sal 32; Lc 1,39-45 San Pietro Canisio, sacerdote e dottore della Chiesa
39 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? 44 Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. 45 E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.
Con l’iniziativa di Dio di farsi uomo e con il sì di Maria a farsi sua serva e suo strumento, anche noi siamo riempiti dello Spirito Santo. Anche in noi lo Spirito esulta ogni volta che incontriamo il Signore, nella preghiera, nei fratelli, in particolare quelli più sofferenti. Ringraziamo di poter vivere, pur indegnamente, i momenti di fede di questi giorni, cui siamo arrivati grazie a qualcuno che, come Maria, non si è tenuto tutto dentro, ma ci ha annunciato e testimoniato la possibilità di incontrare Dio stesso. Muoviamoci però anche noi verso gli altri per questa lieta novella, tanto più lieta quanto più la sapremo condividere.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolo che si può prendere nelle braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e che vive. Ed è in quei momenti che dipingerei Maria, se fossi pittore, e cercherei di rendere l’espressione di tenera audacia e di timidezza con cui protende il dito per toccare la dolce piccola pelle di questo bambino-Dio di cui sente sulle ginocchia il peso tiepido e che le sorride.
(Jean Paul Sartre)