Venerdì 2 marzo 2018

Gen 37,3-4.12.13a.17b-28; Sal 104; Mt 21,33-43.45

In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: « Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: «Avranno rispetto per mio figlio!». Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: «Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!». Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Dio ci ha dato molto. Ciascuno di noi ha molte doti. Se ci pensiamo bene ci verranno in mente una marea di idee per poter fare del bene. Facciamo la prova. Poi, via via, un po’ per volta, con motivazioni spesso ragionevoli, il tempo che manca, il “tanto non servirebbe”, il “perchè proprio io”, incominciamo a scartarle. Rischiamo perciò di trovarci in un mondo che in fondo abbiamo anche un po’ scelto (o non scelto) noi, che non assomiglia al regno di Dio: abbiamo perso l’occasione di crearne un pochino già qui ed ora, per noi e per qualcun altro.

OGGI: UN PROPOSITO (verso chi mi vive accanto)

UN’ INTERCESSIONE (per un malato e/o un “nemico”)

UN GRAZIE (per la vita)

UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE : È necessario che abbiamo due risoluzioni uguali: vedere le erbe cattive che crescono nel nostro giardino ed avere il coraggio di volerle strappare; infatti il nostro amor proprio, che è ciò che produce queste impertinenze, non morirà fino a che vivremo. Francesco di Sales