Santa Pasqua 2022
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“La luce, la più grande meraviglia del Creato”
- “ Alla fine…c’è solo una storia: la più antica.
- Quale?
- La luce contro l’oscurità
- (indicando il cielo stellato) Ecco … a me sembra che l’oscurità abbia molto più spazio
- Già…sembrerebbe così… (…..) Credo che ti sbagli sul cielo stellato
- In che senso?
- Una volta c’era solo l’oscurità, adesso la luce sta vincendo.”
All’inizio di tutto:
Dal Libro della Genesi (1, 1-5)
In principio Dio creò il cielo e la terra.
La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu.
Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre.
Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte.
E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Al centro della storia:
Dal Vangelo secondo Giovanni (1, 1-9)
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
E il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
e le tenebre non l’hanno sopraffatta.
Ci fu un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Alla fine di tutto:
Dal libro dell’Apocalisse (21, 22-27)
Non vidi alcun tempio in essa, perché il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello, sono il suo tempio.
La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna, perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello.
Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza.
Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, perché non vi sarà più notte.
E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni.
Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette empietà e menzogna, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello.
Dal libro dell’Apocalisse (22, 1-5)
Mi mostrò poi un fiume d’acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni.
E non vi sarà più maledizione.
Il trono di Dio e dell’Agnello sarà in mezzo ad essa: i suoi servi lo adoreranno, contempleranno il suo volto e porteranno il suo nome sulla fronte.
Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole,
perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.
La nostra vita è luce: anche per la Bibbia la luce è il primo elemento a essere creato e nel racconto delle vicende del popolo di Israele essa è il simbolo della salvezza offerta da Dio. È significativo il fatto che nel primo libro della Genesi le prime parole pronunciate dal Creatore sono proprio “sia la luce”. D’altra parte nell’esperienza comune il fenomeno luminoso incanta da sempre l’uomo: basta osservare lo sguardo meravigliato di un neonato davanti a una candela o il senso di bellezza che suscitano l’alba e il tramonto, in quel momento di passaggio tra il giorno e la notte. Tutto il cammino di Israele nell’Antico Testamento è un itinerario di luce, simboleggiato da quella tremenda nube “di fuoco” che guida il popolo di Dio fuori dall’Egitto rischiarando il passo. E poi arriva Gesù, che, secondo il Vangelo di Giovanni, è “la luce del mondo”. Nella prima Lettera di Giovanni, inoltre, si legge che chi segue il figlio di Dio “cammina nella luce”. Insomma, tutto quello che accade nella lunga storia della salvezza raccontata da Antico e Nuovo Testamento accade grazie alla luce, la più grande, forse, delle meraviglie di questo creato. Una meraviglia che è il cuore della festa della Resurrezione di Cristo: quel giorno, infatti, il gesto iniziale della creazione della luce si ripete.
Se qualcuno ti chiedesse a bruciapelo: “In cosa credi? Qual è la tua fede?”, se sei cristiano la fede pasquale dovrebbe ispirare al tuo cuore la più folle delle risposte: “All’amore che vince, l’amore che è più forte della morte!”. È quello che canta la liturgia della “notte luminosa”, la notte di Pasqua: “Questo è stato fatto dal Signore, una meraviglia ai nostri occhi!” (Salmo 118,23).
La fede pasquale è vita da risorti. È mistero e dono. Niente dimostrazioni razionali! Affronta la notte; in te, attorno a te. Ma “vieni e vedi” (cf. Gv 1,39): lasciati illuminare. La fede si comunica come un fuoco; da volto a volto, da cuore a cuore!
Perché la nostra gioia è un fuoco fraterno. Essa si percepisce come un “rimettersi in piedi” a livello interiore. Ti abiterà come un cantico nuovo!
È così che da venti secoli uomini e donne che credono in quel Gesù che viene chiamato Cristo si sono rialzati nella sua resurrezione e hanno ricevuto da lui questo nuovo modo di vivere e di morire.
Una mano di luce è passata su di loro e da quel momento ha illuminato il cammino, ne ha guidato i passi.
“Avere” la fede? Io direi piuttosto “vivere” la fede! Essere con lui risorti, guardare alla vita e alla morte con occhi di perdono e di pace.
E se non sai come fare, lui lo sa! Cammina dietro a lui, segui i suoi passi…
Al di là di te stesso, va’ verso di lui che è già in te…Egli ti precede: va’ verso la sua vita! Egli te la offre: rinnoverà la tua!
Con lui, cambia vita, rinnova il tuo cuore.
Lascia che nasca in te l’umanità insperata, quella che viene a noi dal Figlio di Dio.
Con lui, risuscita a te stesso!
Risusciterai ai tuoi fratelli, risusciterai a Dio: sii dunque un vivente!
Allora, “vieni e vedi”!
Perché vi è un tempo, vi è una notte in cui, da duemila anni, la chiesa cristiana fa memoria di questo cedimento della morte, dell’insorgere della vita. Per sette giorni, come nelle prime mattine del mondo, essa si lascia ricreare dal suo Signore, rinnova la propria vita, vi attinge forze vive per affrontare il male e la morte.
Settimana santa! Notte luminosa!
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