Sabato 6 aprile 2019
Ger 11,18-20; Sal 7; Gv 7,40-53
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Com’è facile parlar male e pensar male degli altri. Questa caratteristica molto umana, in cui credo ciascuno di noi cada spesso. non sarebbe poi così grave se non si tramutasse spesso in conseguenze negative per la persona interessata (e anche per il nostro animo accusatore e malizioso). Avviene lo stesso verso Gesù e chi cerca di darsi da fare per gli altri. Ma il brano, attraverso la semplicità della risposta delle guardie ci invita a trovarci faccia a faccia con le persone: avremmo delle sorprese. Senza pregiudizi le persone ci appariranno spesso meglio di come ne abbiamo sentito parlare e Gesù stesso, se lo frequentassimo di più, ci sedurrebbe.
OGGI: UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE Il confine tra il bene e il male passa all’interno del nostro cuore. (Francesco di Sales)