Sabato 30 giugno 2018

Lam 2,2.10-14.18-19; Sal 73; Mt 8,5-17

In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fa’ questo, ed egli lo fa». All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, e sia fatto secondo la tua fede». In quell’istante il servo guarì. Entrato Gesù nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a servirlo. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: «Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie».

Dì soltanto una parola e io sarò salvato. Lo ripetiamo ogni domenica prima di mangiare il corpo di Cristo. Come molte frasi rituali perdono un po’ del loro senso profondo. Gesù ammira chi nel profondo del proprio cuore la pensa così, come il centurione del brano che abbiamo letto. Infatti la capacità di affidarci a chi ci ama è una virtù preziosa perché ci permette di riconoscerci fragili, bisognosi di aiuto, condizione necessaria per ricevere davvero l’aiuto. Inoltre affidarsi a chi ci ama valorizza l’amore altrui, lo rende responsabile, lo fa crescere. E’ proprio attraverso chi ama che Gesù interviene e salva la vita delle persone.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE L’umiltà è per la virtù quello che la catena è per il rosario: togliete la catena e tutti i grani se ne vanno; togliete l’umiltà e tutte le virtù spariscono. (San Giovanni Maria Vianney)