Sabato 28 aprile 2018

At 13,44-52; Sal 97; Gv 14,7-14

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: «Mostraci il Padre»? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Tutto ciò che chiederete lo farà. Quindi possiamo chiedere di passare l’esame o di vincere alla lotteria? Beh, in teoria, lo possiamo chiedere, ma non credo che sarebbe una richiesta nel nome di Gesù. Nel momento in cui ci rivolgiamo a Dio nel nome di Gesù lo facciamo come avrebbe fatto lui che non si è preoccupato di chiedere se non di fare la sua volontà, di realizzare il regno di amore, di aiutare nella tentazione ecc. (vedi Padre Nostro). Questo chiederemo e Dio ci ascolterà, nel nome di Gesù.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE Non si mercanteggia col buon Dio: bisogna arrenderglisi senza condizioni. Dategli tutto, egli vi renderà assai di più. (Georges Bernanos)