Sabato 22 dicembre 2018
1Sam 1,24-28; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Lc 1,46-55
46 Allora Maria disse:”L’anima mia magnifica il Signore
47 e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48 perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49 Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome:
50 di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
51 Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52 ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
53 ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato a mani vuote i ricchi.
54 Ha soccorso Israele, suo servo,ricordandosi della sua misericordia,
55 come aveva promesso ai nostri padri,ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre”.
Forse spesso ci sembra che questa bellissima preghiera sia un’utopia, perchè, pur desiderandolo ardentemente, non riusciamo a vedere realizzate le promesse di cui parla. Tutti noi, credo, vorremmo veder prevalere le ragioni dei deboli su quelle dei forti, degli umili su quelle dei prepotenti, degli affamati su quelle dei sazi. Ma se davvero sentissimo profonda questa convinzione, come Maria, Dio avrebbe già convertito noi a questa logica (ma forse abbiamo ancora strada da fare). E se molti si convertiranno, anche grazie alle Marie che si sentiranno in prima persona, nella propria umiltà e indegnità, salvate da Dio, allora la promessa si realizzerà pienamente, dal basso, nella storia. Preghiamo quindi con fiducia e speranza il Magnificat.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Non ha torto chi – di fronte a certi eccessi o deviazioni della pur ricca, preziosa, spesso commovente devozione popolare mariana – ha osservato: «Alla Madonna rischiamo di chiedere troppo “le grazie” e troppo poco “la Grazia”».
(Vittorio Messori)