Sabato 2 febbraio 2019

PRESENTAZIONE DEL SIGNORE (f) – Ml 3,1-4; Sal 23; Eb 2,14-18 Lc 2,22-40

22 Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, 23 come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; 24 e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.25 Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; 26 lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. 27 Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, 28 lo prese tra le braccia e benedisse Dio:

29 «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola;
30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31 preparata da te davanti a tutti i popoli,
32 luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».

33 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34 Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35 perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima».36 C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, 37 era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38 Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. 39 Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. 40 Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

Mi piace pensare che l’accoglienza fatta a Gesù bambino da questi due anziati, timorati e amanti di Dio, lo stupore dei suoi genitori, le promesse speciali per lui, valgano per ogni bambino che entra nella vita. Le promesse non sono le stesse letteralmente, ma per ognuno è vero che la vita presenterà il conto di dolori e gioie, ma anche di incontri importanti, della possibilità di incidere e segnare le persone che si incontreranno, la potenzialità di amare ed essere amati, di giocarsi in modo unico la propria libertà nel tempo breve o lungo che sarà concesso dagli eventi. Ogni vita è un prodigio e in Dio ha un senso.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Oggi, in un mondo di rumori, di consumi, di efficienza, di rivalità, in un mondo che rischia di fare dell’uomo un assoluto e quindi di disumanizzarlo, la Santa Famiglia ci indica una strada, ci accende una luce, quella delle Beatitudini, quella dei valori umani, assunti da parte di Dio, quella di una vita vissuta solo per Gesú, com’è stata quella di Maria e di Giuseppe. (Nunziella Scopelliti)