Sabato – 16 settembre 2017

1 Tm. 1,15-17; Sal. 112; Lc.6,43-49

Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».

 

Ascoltare….e mettere in pratica. Riascoltare ….. e rimettere in pratica. Ecco cosa fa il discepolo di Gesù: ascolta, e non è così facile. C’è da imparare ad ascoltare, c’è da perseverare nell’ascolto. Bisogna renderlo quotidiano l’ascolto, assiduo, farlo in un clima di preghiera. Usare le letture, usare l’ascolto dei fratelli, usare il cammino della Chiesa ecc.

E poi mettere in pratica, che è altrettanto difficile, come sappiamo. Solo così, mattone dopo mattone, la nostra vita si costruisce sulla roccia, Gesù.

Un pensiero per riflettere
Tre uomini incontrarono in un bosco una tigre che minacciava di sbranarli.
Il primo, allora, disse: “Fratelli, il nostro destino è segnato, la morte è certa. La tigre ci divorerà”. Era un fatalista.
Il secondo esclamò: “Fratelli, imploriamo tutti e tre insieme il Signore onnipotente:
Il misericordioso può salvarci e lo farà”. Era un pio.
“Perché dare fastidio a Dio?” – osservò il terzo –