Sabato 15 giugno 2019

2Cor 5,14-21; Sal 102 Mt 5,33-37

33 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; 34 ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; 35 né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. 36 Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37 Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.

Se diventiamo persone trasparenti, con l’aiuto di Dio, non è più necessario giurare, dimostrare che è vero tutto ciò che diciamo con prove più o meno forti. E’ la nostra vita che tradurrà le nostre convinzioni. Sarà la nostra vita ad essere sì sì a certe cose e certi valori e no no ad altre cose e ad altri valori. Ogni tanto sarebbe bene verificare quanti “ni” e “so” diciamo nelle nostre giornate, per evitare di schierarci ed andar bene un po’ a tutti, convinti di tenerci aperte tutte le possibilità. Mentre non scegliere significa solo perdere tutte le possibilità, invece di coglierne almeno una, che è quanto possiamo fare.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Una Comunità che nel Signore vive in continuo atteggiamento di attesa è sempre aperta ad accoglierlo in ogni momento, a desiderarlo come l’unico significato della scelta di vita. (Antonio Donghi)