Sabato 10 novembre 2018

Fil 4,10-19; Sal 111 Lc 16,9-15

9 Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand’essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.10 Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.11 Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? 12 E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?13 Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire a Dio e a mammona”.14 I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui. 15 Egli disse: “Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio.

Una possibile interpretazione di questo brano, ancora incentrato sul tema della ricchezza, è che la ricchezza disonesta sarebbe quella puramente materiale, anche se ottenuta senza rubare, da contrapporre a quella spirituale (date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio). Ma il cristiano si riconosce anche da come usa questo tipo di ricchezza, senza attaccarvisi e usandola per il bene non solo proprio ma altrui.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere “Non disprezzare il tuo simile, e non sminuire quella natura che il Creatore di tutte le cose ha fatto propria”. (San Leone Magno)