Sabato 10 febbraio 2018
1Re 12,26-32; 13,33-34 – Sal 105 – Mc 8,1-10
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Questa volta è Gesù che si accontenta delle nostre briciole e ne trae abbastanza da sfamare tutti. Com’è bello il messaggio che Gesù ci lascia con questo miracolo. Il messaggio di un Dio che ci ama coinvolgendoci nel suo progetto, chiamandoci a partecipare, a sentirci responsabili, a mettere in gioco la nostra libertà, perchè senza libertà non c’è amore autentico e pieno, ma solo surrogati. Produciamo qualche briciola di bene in questa giornata.
UN PENSIERO PER RIFLETTERE: Per essere in grado di dare, bisogna acquistare; quindi, per servire un giorno, o un poco ogni giorno i miei fratelli nel Signore, devo aver prima lungamente purificata e rinvigorita la mia anima. (Elisabetta Leseur)