n. 104 del 23 febbraio 2020
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Cari amici di Mussotto, Piana Biglini e Scaparoni,
tutti gli anni quando mi accingo a scrivere questa lettera invito per la quaresima, sono colto dal dubbio: faccio bene o è meglio lasciare cadere questa Tradizione della Chiesa, in quanto dopo la presenza bella e significativa di molti a ricevere le Ceneri sul capo, tutto continua come prima, e la società a cui siamo chiamati a dare testimonianza non avverte proprio nulla?
Poi guardo uno scritto di una grande donna del Pakistan che dedicò tutta la vita ai poveri del suo paese, Ruth Pfau, che tengo sempre davanti ai miei occhi: “Continuare a fare non ha senso, ma smettere ha ancora meno senso. Quindi continuiamo”.
Ed allora con umiltà e perseveranza continuiamo.
Parlando della quaresima, non possiamo uscire dalla tradizione millenaria della Chiesa, fedele al messaggio del Vangelo. Cercheremo solo di attualizzarla e tradurla nel contesto sociale di oggi.
QUARESIMA TEMPO DI PREGHIERA.
E qui mi piace riportare una nota positiva. Ai due ingressi della nostra Chiesa, potete trovare un piccolo foglio comprendente le 8 preghiere della tradizione. Ebbene, in un anno ne sono ritirate oltre 200 copie.
Il nostro Papa sovente richiama alla necessità della lettura del Vangelo ed ha istituito la Domenica della Parola di Dio. Alla Domenica, quando partecipate alla Messa, vi prego caldamente di ritirare il foglio con le letture bibliche proposte. Fatelo per favore, perché siamo talmente disturbati da mille preoccupazioni, per cui il semplice ascolto diventa inefficace.
Il Venerdi rimane il giorno in cui va dedicata un’ attenzione particolare alla preghiera; in prima pagina trovate il programma di tali incontri.
QUARESIMA TEMPO DI DIGIUNO
L’indicazione della Chiesa continua ad essere: astinenza dalle carni il venerdì e due giorni di digiuno: Mercoledì delle Ceneri ed il Venerdì Santo. Si avverte subito che non sono sufficienti.
Esempio: una famiglia che mangi il pesce e non la carne il venerdì, spende il doppio nel carrello spesa.
Senza volere contestare tali norme credo che ci siano altre vie per dare senso al digiuno quaresimale.
Al primo posto metto senz’altro quello di evitare lo spreco del cibo; l’attenzione al riciclaggio; non eccedere nel riscaldamento della casa. Il rapporto corretto uomo-natura, ci deve trovare in prima linea. Infine l’uso moderato dei mezzi di comunicazione sociale, che rendono virtuali e non reali i rapporti di amicizia.
QUARESIMA TEMPO DI ELEMOSINA,
cioè di aprire il nostro cuore alla misericordia e al perdono, ed il nostro portafoglio per sostenere progetti di solidarietà.
Il gruppo dell’ascolto che si ritrova ogni mercoledì mattina e che gestisce le offerte per questa finalità, indica ogni anno un progetto particolare da finanziare, accanto a quelli che gestisce normalmente, sempre attento ad interventi a necessità presenti nel quartiere.
Un’ultima considerazione. Ci sono dei Padri della Chiesa che mettono al primo posto l’Elemosina e non la preghiera ed il digiuno.
Mi ha sempre fatto pensare senza convincermi del tutto.
Ho trovato la risposta che vi propongo nello scritto di un sapiente persiano, Saidi filosofo e poeta del 1200.
Egli scrive: un avaro aveva un figlio gravemente ammalato. Andò a consultare un sacerdote, il quale gli disse: Dio punisce così i tuoi peccati. Per far guarire tuo figlio, occorre una di queste due cose: o che tu dia elemosine ai poveri, o che tu legga devotamente il Corano (essendo Islamico).
L’avaro scelse di leggere il Corano.
Sai perché ha scelto così? Disse Saidi al suo discepolo. Perché la lettura del Corano non impegna altro che le sue labbra, mentre il denaro è nel suo cuore.
Forse Gesù voleva dire la stessa verità, quando afferma: là dov’è il tuo tesoro, c’è pure il tuo cuore.
Auguro a me e a tutti voi un serio cammino quaresimale, per poter vivere nella fede ma anche nella gioia i grandi eventi che celebreremo nella Settimana Santa della Pasqua.
Don Franco