Mercoledì, 29 novembre 2017

Dn 5,1-6.13-14.16-17.23-28; Cant. Dn 3,62-67; Lc 21,12-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Coloro che attendono con fiducia e con tenacia l’avvento definitivo del regno di Dio non solo dovranno accettare fatti gravi nel mondo, ma loro stessi subiranno prove, abbandoni, tradimenti che potranno indurli a scoraggiarsi o a dubitare delle proprie scelte a volte controcorrente e non capite, ma se la loro luce e la loro guida sarà sempre il Signore saranno strumenti di vita, di una nuova vita, della nuova vita inaugurata da Gesù Cristo.

Un pensiero per riflettere Le sofferenze del mondo non saranno per noi i rantoli dell’agonia, ma i travagli del parto, di quella societa’ d’amore che vogliamo. (Don Antonio Bello)