Mercoledì, 21 febbraio 2018
Gn 3,1-10; Sal 50; Lc 11,29-32
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Preghiera, conversione e digiuno, le tre parole d’ordine della quaresima. Oggi i brani puntano sull’esortarci a quella bellissima
esperienza che è la conversione. Bellissima esperienza, perchè esperienza di libertà. La persona umana ha davanti a sé e quasi sempre
conosce il bene e il male. La persona umana può riconoscere in sé la presenza della pulsione al bene o al male. La persona umana può
avere paura di fare tale scoperta, perchè scoprendosi ci si accorge di essere nudi, ma anche liberi di scegliere. Chiediamo al Signore di
riconoscere in noi il bene e il male, di non aver paura di farlo e di trovare il coraggio di scegliere il bene ed esercitare la nostra libertà.
OGGI:
UN PROPOSITO (sulla carità) UN’ INTERCESSIONE (per i deboli)
UN GRAZIE (PER IL MONDO) UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE Signore Gesù, che la tua mente diventi la mia mente, che il tuo pensiero si faccia mio pensiero e
la tua parola diventi la mia e la mia si faccia tua parola. Signore Gesù, che il mio cuore diventi il tuo cuore e la mia volontà diventi
la tua volontà e i miei siano i tuoi sentimenti e il tuo sentimento il mio. Signore Gesù, che la mia voce sia la tua voce e le mie mani le
tue mani: che tu abbia ancora e sempre e occhi e sensi e voce. Signore Gesù, che tutto il tuo corpo sia il mio corpo, la tua vita la
mia vita; tutto il tuo essere sia il mio essere. Così continui a incarnarti, Signore, in ogni nuovo giorno che sorge, in ogni nuova
Eucaristia: e ogni mia comunione con Te, non sia mai la stessa comunione, ma una comunione sempre più vera. Amen. (Turoldo)