Mercoledì 20 febbraio 2019

Gen 8,6-13.20-22; Sal 115; Mc 8,22-26

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

Ci sono momenti in cui non vedo più chiaro. Forse avrei bisogno anch’io di uscire un po’ dal villaggio, ma per stare in compagnia del Signore e non per vivere pigramente fuori dalla realtà. Quando mi sono immerso di più nei problemi del mondo mi sono preoccupato di organizzare delle cose, di strutturarle in modo efficiente ecc…. Quando me ne sono stato un po’ in disparte mi sono preoccupato molto di me stesso. Aiutami, Signore, aprimi gli occhi affinchè io possa ancora vedere “le persone” nella loro pienezza, non come utenti da organizzare e non come strumenti per farmi star bene.

UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE Per noi nessun uomo è troppo misero per non essere l’immagine di Dio. (Madre Teresa di Calcutta)