Mercoledì 19 dicembre 2018
Giud 13,2-7.24-25a; Sal 70; Lc 1,5-25
5 Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. 6 Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 7 Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. 8 Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, 9 secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso. 10 Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori nell’ora dell’incenso. 11 Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. 12 Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13 Ma l’angelo gli disse: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. 14 Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, 15 poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16 e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17 Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto”. 18 Zaccaria disse all’angelo: “Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni”. 19 L’angelo gli rispose: “Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio. 20 Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo”. 21 Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. 22 Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. 23 Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. 24 Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: 25 “Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini”.
Spesso la Bibbia e non solo il Vangelo leggono gli avvenimenti per la vita delle persone e delle comunità come un segno della presenza di Dio, una presenza che sconvolge i piani, che spariglia le carte. Come a dire che per cogliere la presenza del Signore non sono necessarie tanto delle regole di comportamento che nel tempo a volte sostituiscono i motivi per cui le facciamo, ma è necessario essere aperti al mistero, aperti alla trascendenza, a qualcosa che va oltre le nostre capacità razionali. A volte ci fa paura, ma è grazie a questa disponibilità mentale che l’impossibile a noi diventa possibile a Dio. E ogni Natale ci invita ad aprirci alla possibilità che il cielo dei sogni si incontri con la terra dei fatti.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere “Alcuni suggerimenti per un regalo di Natale.
Al tuo nemico, perdono.
Al tuo avversario, tolleranza.
A un amico, il tuo cuore.
A un cliente, il servizio.
A tutti, la carità.
A ogni bambino, un buon esempio.
A te stesso, rispetto”.
(Oren Arnold)