Mercoledì 18 luglio 2018
Is 10,5-7.13-16; Sal 93; Mt 11,25-27
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Sento molti dire che credono in Dio, ma a modo loro. Penso che invece dopo la venuta di Gesù credere in Dio lo si possa fare pienamente solo alla luce della fede in Gesù Cristo, attraverso la sequela del suo insegnamento e la richiesta di aiuto e comunione con la sua persona. Il dialogo diretto con Dio va anche bene, ma non accettare la mediazione di Gesù, non accettare di richiedere il suo Spirito perchè ci guidi, rischia di portarci ad avere un Dio a nostra misura. E’ vero, anche il Vangelo va interpretato alla luce del nostro tempo, ma se si prova a leggerlo e pregarlo spesso e in modo aperto, ci si accorgerà presto che non sei tu a imporgli la tua linea ma il Vangelo stesso e l’incontro con Gesù a punzecchiare la tua vita.
UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE Due piccoli occhi per guardare Dio. Due piccole orecchie per udire la sua parola. Due piccoli piedi per seguire la sua strada. Due piccole labbra per cantare le sue lodi.
Due piccole mani per fare il suo volere. E un piccolo cuore per amarlo per sempre.
Ecco, Signore, il nostro bambino! (don Franco Tassone)