Mercoledì, 17 gennaio 2018

1Sam 17,32-33.37.40-51; Sal 143; Mc 3,1-6

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. C’era un uomo che aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell’uomo: «Stendi la mano!». La stese e la sua mano fu risanata. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Gesù si indigna, si rattrista. E’ brutto vedere quando il bene per qualche cavillo viene trattato come un male. Don Ciotti dice che legalità non è giustizia. La legge spesso mantiene una situazione di fatto, non permette di venirne fuori, paralizza. La legge va rispettata, ma si deve guardare il mondo in modo aperto, perchè ci può venire la sollecitazione a cambiarla, a renderla sempre più vicina ai bisogni degli uomini, soprattutto di coloro che sono in difficoltà e hanno bisogno di sperare che qualcosa cambi. Il livello di una civiltà si misura con il grado di attenzione per i suoi figli più deboli.

UN PENSIERO PER RIFLETTERE Non conta se possiamo dare molto o poco. L’importante è il come doniamo, quanto amore mettiamo anche in un piccolo gesto di attenzione verso l’altro. (Chiara Lubich)