Mercoledì 13 giugno 2018

1Re 18,20-39; Sal 15; Mt 5,17-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Gesù, così come il suo fedele discepolo, non affronta il mondo per distruggere, ma per costruire, tuttalpiù per ristrutturare. Prima di buttar via quello che c’è proponiti di essere una persona che costruisce, che valorizza, che rinnova. Proprio perchè è così facile distruggere, screditare, ridicolizzare, credo che Gesù ci inviti a porre più energie nel lavoro in positivo. Sarà esso stesso, in proporzione alla propria credibilità a sostituire ciò che non convince, ma si eviterà di perdere ciò che di buono, e ce n’è sempre, c’era già; e si eviterà di perdere le persone che alle tradizioni sono più legate.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Abbiamo bisogno del silenzio per star soli con Dio, per parlargli, per ascoltarlo, per meditare profondamente nel nostro cuore le sue parole. Abbiamo bisogno del silenzio per star soli con Dio per essere rinnovati e trasformati. Il silenzio ci permette di guardare alla vita con occhi nuovi. Nel silenzio siamo colmati dell’ energia di Dio stesso, energia che ci fa fare ogni cosa con gioia. (Teresa di Calcutta )