Mercoledì – 10 ottobre 2018

Gal 2,1-2.7-14; Sal 116 – Lc 11,1-4

1 Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”. 2 Ed egli disse loro: “Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; 3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, 4 e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione”.

Luca presenta una versione più sintetica del Padre Nostro, che contiene però l’essenza della preghiera del cristiano, cioè l’essenza del suo dialogo con Dio. La richiesta-impegno di santificare il nome di Dio, la richiesta-impegno che il regno di Dio venga tra gli uomini come dono di Dio e impegno nostro. Anche però la richiesta-impegno di una presenza di Dio e dei valori evangelici nella vita quotidiana, affinchè a nessuno manchi il pane materiale e la forza per vincere la tentazione e convertirsi alla misericordia.

UN PROPOSITO UN INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. (Etty Hillesum)