Martedì – 9 ottobre 2018
Gal 1,13-24; Sal 138 – Lc 10,38-42
38 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 39 Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; 40 Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. 41 Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, 42 ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”.
Manco a farlo apposta, dopo la figura del samaritano, Gesù ci porta, come esempio di amante di Dio e del prossimo, Maria, che si distingue da Marta perchè mette al primo posto l’affetto per Gesù. Per questo chi si preoccupa del servizio è da biasimare? No, ma, attenzione, la sorgente del vero servizio, quello che nasce dall’amore incondizionato, è il Signore. Se si interrompe il legame con questa sorgente si rischia di perdere il senso di ciò che si fa e di pensare di essere noi la fonte dell’amore, di essere noi seme e contadino in quello che facciamo.
UN PROPOSITO UN INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un’unica, lunga passeggiata. (Etty Hillesum)