Martedì 7 maggio 2019

At 7,51 – 8,1a; Sal 30; Gv 6,30-35

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

La nostra fede non si basa più sul riceverne vantaggi, perché Dio sta dalla parte di chi crede in lui. Non è più la manna, una ricompensa materiale al nostro sacrificio. La nostra fede si basa sull’incontro con una persona, Gesù, sull’incontro e la fiducia nella sua fede in Dio, attraverso la quale ha vissuto pienamente l’amore di Dio, al punto da donarsi totalmente per l’umanità. Questo lo ha risorto e gli ha dato la possibilità di vivere in eterno e di comunicare a noi la vita eterna. A questa vita comunichiamo attraverso l’eucarestia, ogni volta che la facciamo.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere L’Amore è volere il vero bene dell’altro, fino al sacrificio di sè.La cosa più esaltante è costruire una persona. Meglio: aiutare una persona ad autocostruirsi. Si è tanto più maturi, quanto più si è protesi nell’aiutare gli altri a crescere. (N. De Martini)