Martedì 6 febbraio 2018
1Re 8,22-23.27-30; Sal 83; Mc 7,1-13
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. Voi invece dite: «Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio», non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
Gesù è anche colui che combatte il fariseismo e ci rivela che Dio vuole il nostro cuore e non una serie di gesti rituali e obbedienza a prescrizioni varie. Prendiamo anche sul serio l’esempio che fa Gesù, visto che preghiamo come genitori e/o come figli questo brano. I genitori non ce li scegliamo, i figli neanche ed è quindi una relazione importante in cui mettere alla prova la nostra capacità di amare, non nella forma, ma nella sostanza. Com’è questa relazione? Cosa vuol dire onorarsi?
UN PENSIERO PER RIFLETTERE: Vuoi essere felice per un istante? Vendicati. Vuoi essere felice per sempre? Perdona. Vuoi guarire dal male che hai dentro? Dimentica. (Henri Lacordaire)