Martedì 5 giugno 2018

2Pt 3,11b-15a.17-18; Sal 89 Mc 12,13-17

 Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso.  E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. E’ lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?».  Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda».  Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare».  Gesù disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero ammirati di lui.

Pagare il tributo a Cesare può essere secondo Dio. Ma anche non pagarlo può esserlo. Obbedire a una legge può essere secondo Dio. Ma anche fare l’obiezione di coscienza può esserlo. Attenzione a non mischiare troppo i due piani. Ciò che dobbiamo a Dio, che per noi è la cosa più importante, può portarci a scelte difficili nella vita concreta. Quindi attenzione a giudicare da un solo gesto e allo stesso tempo attenzione a capire cosa ci propone la sequela di Cristo (spesso è la croce che ci fa capire quale sia la scelta più evangelica).

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Ci sono delle parole che puoi usare solo se mostri come le vivi: Libertà – Giustizia – Amore (E.Olivero)