Martedì 22 gennaio 2019
Eb 6,10-20; Sal 110 Mc 2,23-28
23 In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. 24 I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?». 25 Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? 26 Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?». 27 E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! 28 Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
In Gesù noi ritorniamo padroni della nostra vita al punto che anche i precetti e le regole che si sono accettate o che ci si è dati possono essere stravolte. Come diceva, credo, S. Agostino: “Ama, e fa ciò che vuoi”. Attenzione però, lo stile di Gesù non è il rifiuto delle abitudini e delle regole in generale, ma solo e soltanto se compromettono la nostra possibilità di amare più pienamente Dio, noi stessi e il prossimo. Solo un amore più grande (spesso più faticoso) giustifica la rinuncia a un paletto che abbiamo piantato nella nostra vita per guidarci nella fedeltà al Vangelo.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Quando sento cantare: “Gloria a Dio e pace sulla terra”, mi domando dove oggi sia resa gloria a Dio e dove sia pace sulla terra. Finchè la pace sarà una fame insaziabile, e finché non avremo sradicato della nostra civiltà la violenza, il Cristo non sarà nato. (GANDHI)