Martedì 18 giugno 2019

2Cor 8,1-9 – Sal 145 Mt 5,43-48

43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Il ragionamento è talmente logico che sembra banale: i meriti derivano dal fare qualcosa di non ordinario e non basta amare chi ci ama. Ma pensiamoci bene: è davvero scontato che amiamo chi ci ama? Direi proprio di no! Direi addirittura che sarebbe già un bel risultato. Ma addirittura amare i nemici, chi ce l’ha con noi, chi si comporta male, chi commette ingiustizie. Amarlo come ama Dio. Non è detto che dobbiamo andare dal nemico, riverirlo eccetera: ma far sorgere il nostro sole anche su di lui, non scartarlo, non eliminarlo dal nostro cuore, non scartare l’idea di perdonarlo, pur combattendo con la nostra vita il male o l’ingiustizia. Questo sarebbe un miracolo, e Gesù lo ha fatto, e altri dopo di lui.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Oggi per andare avanti dobbiamo aver il coraggio di tornare indietro. Dobbiamo tutti avere il coraggio di fare un passo indietro nei nostri diritti acquisiti e pensare che per offrire a tutti le medesime opportunità di vita, forse dobbiamo accontentarci tutti di avere di meno. (Ernesto Olivero)