Martedì 15 gennaio 2019
Eb 2,5-12; Sal 8 – Mc 1,21-28
21 Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. 22 Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. 23 Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: 24 «Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». 25 E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell’uomo». 26 E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27 Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». 28 La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.
E’ paradossale che un uomo posseduto proclami Gesù Dio, mentre molti, noi compresi a volte, stentiamo a riconoscere in lui Dio. E Gesù lo fa tacere. Riconoscere Gesù spesso è un cammino, una ricerca tortuosa e complicata. Ma certamente passa dal senso di timore di fronte alle cose trascendenti e dal riconoscere la novità dell’annuncio di Gesù, non solo per i suoi contenuti, ma anche per l’autorità con cui lo insegna: attenzione, l’autorità è quella che deriva dalla coerenza tra il suo dire e il suo fare. Questo rende credibile il suo messaggio, per il fatto che lui stesso l’ha vissuto pienamente.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Nessun uomo è lontano dal Signore. Il Signore ama la libertà, non impone il suo amore. Non forza il cuore di nessuno di noi. Ogni cuore ha i suoi tempi, che neppure noi riusciamo a comprendere. Lui bussa e sta alla porta. Quando il cuore è pronto si aprirà. (Padre Pino Puglisi)