Martedì – 14 novembre 2017

Sap 2,23-3,9; Sal 33 Lc 17,7-10

7 Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? 8 Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? 9 Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10 Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.

Siamo servi inutili. Il Vangelo è radicale! Non ammorbidisce i concetti. Suggerisce l’atteggiamento giusto del discepolo di Gesù, di colui che vede il regno di Dio, la ricerca del bene, non come un insieme di precetti da osservare faticosamente, ma come il senso stesso della sua vita, delle sue scelte, al punto che lavorare per questi valori non è un modo per guadagnarsi dei meriti particolari, ma il modo di svolgere il proprio dovere, di essere riconoscenti alla vita per quanto ci dà.

Un pensiero per riflettere Credere significa riconoscere che siamo amati. (F. Mauriac)