Lunedì 7 maggio 2018

At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26 – 16,4a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Chi conosce Gesù e il Padre davvero, non può pensare di usare violenza cercando giustificazioni religiose, come spesso succede. E questo penso valga per tutte le religioni: la ricerca autentica di Dio porta a mettere l’amore al di sopra di tutto e l’amore non si può comunicare con la violenza: si possono creare adepti, forse abitudini, ma non fede autentica, quella che ti cambia la vita, che ti migliora e che può rinnovare il mondo.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE Tu vieni a turbarci, vento dello spirito. Tu sei l’altro che è in noi. Tu sei il soffio che anima e sempre scompare. Tu sei il fuoco che brucia per illuminare. Attraverso i secoli e le moltitudini Tu corri come un sorriso per far impallidire le pretese degli uomini. Poiché tu sei l’invisibile testimone del domani, di tutti i domani.
Tu sei povero come l’amore per questo ami radunare per creare. Oh, ebbrezza e tempesta di Dio! (David Maria Turoldo)