Lunedì 5 marzo 2018

2Re 5,1-15; Sal 41; Lc 4,24-30

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Difficile spesso confrontarsi serenamente con chi conosciamo bene. Spesso ciò che fa o che dice lo valutiamo in base alla persona che lo fa o lo dice ed è molto facile che vi troviamo dei difetti che ci impediscono di coglierne il valore. Quelle stesse cose in altri ambienti, più disponibili porterebbero dei frutti di conversione. Quante sono le scuse che la nostra mente e il nostro cuore si creano per respingere ciò che ci farebbe cambiare. Apriamoci ai fratelli, in particolare a nostra moglie, a nostro marito, ai figli, ai genitori, agli amici e cogliamo il bene che portano per accogliere il Signore.

OGGI: UN PROPOSITO (sulla fede)

UN’ INTERCESSIONE (per un familiare e/o convivente)

UN GRAZIE (per me)

UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE: Tu impari a parlare parlando, a studiare studiando, a correre correndo, a lavorare lavorando; e allo stesso modo, impari ad amare amando. Tutti quelli che pensano di imparare in qualsiasi altro modo stanno ingannando sé stessi. (Francesco di Sales)