Lunedì 3 dicembre 2018
Is 2,1-5 (opp. 4,2-6); Sal 121 Mt 8,5-11
5 Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: 6 “Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente”. 7 Gesù gli rispose: “Io verrò e lo curerò”. 8 Ma il centurione riprese: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9 Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va’, ed egli va; e a un altro; Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa”. 10 All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: “In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. 11 Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 12 mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti”.
Dona anche a noi Signore in questi giorni di avvento una fede così grande. Una fede non di persone fuori dal mondo, ma inserite nel mondo come il centurione, che sa però distinguere tra le cose di Dio e le cose del mondo e sa che il vero re è Gesù, che il suo potere sulla nostra vita è il più grande e il più importante e che si attende qualcosa da lui, qualcosa di importante per la sua vita. Vieni Signore Gesù
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Quando domandi perdono per te, allora è proprio quello il momento di ricordarti che devi concederlo agli altri. (Sant’Ambrogio)