Lunedì 27 maggio 2019
At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26 – 16,4a
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
Chi conosce Gesù e il Padre davvero non può pensare di usare violenza cercando giustificazioni religiose, come spesso succede. E questo penso valga per tutte le religioni: la ricerca autentica di Dio porta a mettere l’amore al di sopra di tutto e l’amore non si può comunicare con la violenza: si possono creare adepti, forse abitudini, ma non fede autentica, quella che ti cambia la vita, che ti migliora e che può rinnovare il mondo.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE „L’individuo isolato è incapace di resistere a lungo alle sollecitazioni del mondo, mentre nell’amore vicendevole trova l’ambiente sano, capace di proteggere la sua purezza e tutta la sua autentica esistenza cristiana.“ — Chiara Lubich