Lunedì 27 agosto 2018

2Ts 1,1-5.11b-12; Sal 95; Mt 23,13-22

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati. Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: Se si giura per l’altare non vale, ma se si giura per l’offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. Ciechi! Che cosa è più grande, l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l’abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

Penso che il regno dei cieli, il regno d’amore di Dio, sia aperto a tutti perchè solo così si spiega l’incarnazione di Dio nell’uomo Gesù. Dio si è fatto uomo perchè agli uomini fosse aperta la strada verso Dio. Ma nel rispetto assoluto della libertà, senza la quale non ci sarebbe vero amore, il cammino verso il regno avviene attraverso la vita umana di ciascuno, mediazione umana di coloro che sono chiamati a guidare le persone, per vocazione, per talenti ricevuti, per ruolo ricoperto. Sono sì i sacerdoti, ma anche i genitori, gli educatori, eccetera. Com’è triste che proprio costoro a volte diventino fuorvianti. Preghiamo per loro e per noi quando rivestiamo ruolo di guida per altri, affinchè il regno di Dio non sia precluso a nessuno.

UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE Se un tempo bastavano cinque prove per l’esistenza di Dio, oggi l’uomo le ritiene insufficienti e ne vuole una sesta, la più completa, la più autorevole: la vita di coloro che credono in Dio. (Jacques Maritain)