Lunedì 22 luglio 2019
Ct 3,1 – 4a opp. 2Cor 5,14-17; Sal 62 Gv 20,1-2.11-18
Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il mio Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
L’incontro con Gesù, il Signore, è misterioso. Maria Maddalena, salvata da Gesù e divenuta sua discepola non lo riconosce fino a quando lui non pronuncia il suo nome. Ma Maria Maddalena va a cercare Gesù, con più sollecitudine degli apostoli stessi. Ed è questo atteggiamento che ci insegna. Mettersi in ricerca del Signore, del bello e del buono, senza pigrizia, senza timore. Allora, quando ci sembrerà di non trovarlo, di non vederlo, egli pronuncerà il nostro nome in un certo modo, attraverso un fratello, attraverso il silenzio o chi lo sa.
UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Solo quando avremo taciuto noi, Dio potra’ parlare. Comunichera’ a noi solo sulle sabbie del deserto. Nel silenzio maturano le grandi cose della vita: la conversione, l’amore, il sacrificio. Quando il sole si eclissa pure per noi, e il Cielo non risponde al nostro grido, e la terra rimbomba cava sotto i passi, e la paura dell’abbandono rischia di farci disperare, rimanici accanto. In quel momento, rompi pure il silenzio: per dirci parole d’amore ! E sentiremo i brividi della Pasqua. (Don Tonino Bello)