Lunedì – 13 novembre 2017
Sap 1,1-7; Sal 138 Lc 17,1-6
1 Disse ancora ai suoi discepoli: “E’ inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. 2 E’ meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. 3 State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. 4 E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai”.5 Gli apostoli dissero al Signore: 6 “Aumenta la nostra fede!”. Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.
Ci vuole tanta fede per credere nel perdono così radicalmente come ci invita a fare Gesù. Bisogna credere fermamente che il bene vincerà sul male per essere disposti ad utilizzare il metodo del perdono per mentenere i rapporti con i fratelli, con tutti i fratelli. Ci vuole tanta fede per accordarlo agli altri il perdono, ma credo altrettanta per chiedere perdono: entrambi i gesti richiedono umiltà e desiderio della relazione con l’altro.
Un pensiero per riflettere Il perdono è una cosa buffa: riscalda il cuore e raffredda il rimorso. (Mckenzie)