Giovedì 31 maggio 2018
VISITAZIONE B.V. MARIA Rm 12,9-16b; Is 12,2-6; Lc 1,39-56 Lc 1,39-56
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Si conclude oggi il mese di maggio che tradizionalmente la Chiesa dedica alla devozione a Maria, la più importante discepola di Gesù, in cui si realizza già il suo progetto di salvezza come espresso bene dalla preghiera del Magnificat del brano di oggi. Dio si fa uomo ed entra nella nostra umile vita per trasformarla e portare anche attraverso di noi, come strumenti disponibili, il suo regno d’amore a tutti gli uomini. Guardiamo a Maria come esempio di fede riuscita.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
PER RIFLETTERE Quando anch’io sarò dentro la terra con le mani giunte sul petto, all’un de’ polsi avrò un rosario: questo. E gran pace, finalmente, in cuore, fratello. (Ada Negri)