Giovedì 30 agosto 2018
1Cor 1,1-9; Sal 144; Mt 24,42-51
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà. Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l’incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! In verità vi dico: gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni. Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, arriverà il padrone quando il servo non se l’aspetta e nell’ora che non sa, lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti».
In questi giorni, per vari motivi, ho pensato alla venuta del Signore, non tanto per me stesso, anche se so che il discorso vale per tutti, ma per persone a me molto care. Mi ricordo quindi di queste persone e prego per loro. Naturalmente la prima preghiera è che quel giorno si allontani, ma la seconda è che, se l’ora verrà, vi si giunga pronti. Ciò non la renderà forse meno triste e dolorosa, ma avrà di più il sapore del passaggio alla vita eterna in compagnia del Signore, in cui ci attendono serenità e pace.
UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE Scoprimi, Signore, la piccolezza della terra e la grandezza del Cielo. La brevità del tempo e la lunghezza dell’eternità. (Beato Tommaso, Maria Fusco)