Giovedì 25 luglio 2019

S. GIACOMO – 2Cor 4,7-15; Sal 125 Mt 20,20-28

20 Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. 21 Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». 22 Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». 23 Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio». 24 Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; 25 ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. 26 Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, 27 e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; 28 appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».

Anche i santi come l’apostolo Giacomo hanno “steccato” qualche volta, come nel brano che abbiamo letto. E il Vangelo non ce lo nasconde, anzi questo fatto rende il Vangelo stesso più credibile perchè gli stessi uomini che ne hanno fatto la stesura non nascondono le proprie imperfezioni. Il loro scopo non è essere essi stessi dei modelli da seguire, ma annunciare che è solo Gesù il modello da seguire. Tutto quello che un discepolo può fare è umilmente annunciare a parole e con le proprie fragili azioni che l’incontro con Gesù di ogni persona può diventare occasione di salvezza e di santità. In questo modo si esercita il primo servizio che spetta al cristiano.

UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Quanto piu’ ci si avvicina al Buon Dio, tanto piu’ si diventa semplici. (Santa Teresa di Lisieux)