Giovedì 20 dicembre 2018

Is 7,10-14; Sal 23; Lc 1,26-38

26 Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
34 Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. 35 Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio”. 38 Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei.

Com’è possibile che Dio si sia fatto uomo? Com’è possibile che lo abbia fatto attraverso una donna semplice e non attraverso una grande regina? Com’è possibile abbia avuto bisogno del sì di una donna? Nulla è impossibile a Dio, ok, ma nel suo modo stesso di entrare direttamente nella storia cogliamo un pezzo della sua divinità. Perchè solo chi sa farsi piccolo ha davvero desiderio di incontrare l’altro, perchè è disposto a tutto per entrare in relazione con lui. E non è questa forse la strategia di chi ama profondamente? E non è l’intelligenza che ci guida nell’amore ma la disponibilità all’incontro: per questo Maria ha detto sì. Disponiamoci umilmente all’incontro con Dio in questo Natale e all’incontro con le persone che lo vivranno con noi.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere

Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come Te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore,
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per sempre,
nella stagione che stagioni non sente.
(Fabrizio De André)