Giovedì 18 luglio 2019

Es 3,13-20; Sal 104 ; Mt 11,28-30

In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Oggi si sentono tantissimi modi per ritrovare la pace con se stessi quando si è stanchi, si è stressati, si è esauriti. Da varie ginnastiche o forme di meditazione o strategie psicologiche. Ricordiamo però anche queste parole di Gesù, la sua promessa di darci ristoro. Forse è un po’ più ostico credere a questa possibilità perchè non si presenta tanto come una serie di cose da fare in un certo modo (cose anche utili, ma solo strumenti). Ci viene richiesto di andare a lui. Di camminare verso di lui e poi via via con lui. Questo comporterà delle difficoltà, dovremo vincere la nostra resistenza a perderci in lui e portare il nostro giogo senza cercare di scaricarlo su altri. Ma lui ci promette più dolcezza e leggerezza nella vita.

UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE Penso che nessun’altra cosa ci conforti tanto, quanto il ricordo di un amico, la gioia della sua confidenza o l’immenso sollievo di esserti tu confidato a lui con assoluta tranquillità appunto perché amico.“ (David Maria turoldo)