Giovedì, 18 gennaio 2018

1Sam 18,6-9; 19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12

In quel tempo, Gesù si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall’Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo. Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.

Spesso siamo portati a parlare di coloro che compiono il male, a sottolineare le nostre mancanze, cercando di capire come venirne fuori. Ricordiamo però oggi la folla di persone che si sforzano di cercare Gesù, quanti desiderano toccarlo e incontrarlo perchè desiderano il bene. Tra questi ci siamo anche noi che ci sforziamo in molti momenti della nostra vita di compiere il bene, per noi e per gli altri. Cerchiamo quindi di non trovarci a essere benevolenti con chi ci appare debole, sfortunato e invece pignoli, esigenti e incontentabili con chi condivide la nostra fede: gioiamo di avere dei compagni di cammino, senza pretenderli perfetti.

UN PENSIERO PER RIFLETTERE A volte noi crediamo di cercare Dio. Ma è sempre Lui che ci cerca, e spesso si fa trovare da chi non lo cercava affatto. (Hanry de Lubac)