Domenica 11 febbraio 2018
Lv 13,1-2.45-46; Sal 31; 1Cor10,31 – 11,1; Mc 1,40-45
In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: «Guarda di non dir niente a nessuno, ma va’, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.
Ti supplico, Signore: se tu vuoi, puoi guarirmi. Ho bisogno di guarire dalle mie fragilità e debolezze, che mi impediscono di vivere i valori in cui credo, in cui desidero credere. Ho bisogno di rinforzare e alimentare questa fede e di un aiuto per viverla nel quotidiano, anche quando non ne ho voglia perchè mi spaventa lo sforzo o le rinunce che dovrei fare. Ho bisogno di aiuto a non cedere alla tentazione delle scorciatoie che promettono felicità e piacere, ma che finiscono presto perchè non tengono conto del piacere e della felicità altrui o non coinvolgono tutta la persona, ma solo un aspetto di essa. Signore, guariscimi.
Un pensiero per riflettere: Ognuno di noi e’ legato a Dio con un filo: quando commettiamo un peccato, il filo si rompe. Ma quando ci pentiamo della nostra colpa, Dio fa un nodo al filo, che diventa piu’ corto di prima, e ci si avvicina di piu’ a Lui. (un rabbino)