Giovedì 1 marzo 2018
Ger 17,5-10; Sal 1; Lc 16,19-31
In quel tempo Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Tutti noi abbiamo occhi per vedere che attorno a noi le cose non funzionano. Ci sono troppi Lazzaro e non siamo noi. Non sappiamo se e cosa ci sarà dopo la morte, ma anche oggi la Parola, i Profeti, i Testimoni del Vangelo ci invitano a ricrederci, a convertirci, a prendere in mano la nostra vita e renderla più “umana” e quindi più “cristiana” per costruire già qui e ora il regno di Dio. Solo questo può dare un senso alla nostra vita. Allora che aspettiamo? Di vedere un fantasma che ce lo confermi? Se non ascoltiamo la Parola, troveremmo scuse anche con il fantasma.
OGGI: UN PROPOSITO (verso chi soffre)
UN’ INTERCESSIONE (per una situazione critica)
UN GRAZIE (per la Chiesa)
UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE: Io non credo in Dio: sarebbe troppo poco. Io gli voglio bene. (L. Dilani)