Martedì, 16 gennaio 2018

1Sam 16,1-13; Sal 88; Mc 2,23-28

Avvenne che, in giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?». Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

La continua lotta di Gesù con i farisei. I farisei erano ligi alla legge di Dio, ma rischiavano di usarla e non di viverla. Mi viene in mente che questa tentazione del fariseo c’è dentro ognuno di noi, quando si cercano giustificazioni buone per pensieri e azioni che non danno frutti buoni, in particolare per le cosiddette omissioni. Qualunque regola ci siamo dati, anche in buona fede, per aderire al Vangelo, non è mai definitiva e deve sottostare alla legge dell’amore, altrimenti diventa controproducente.

UN PENSIERO PER RIFLETTERE Ascoltare Dio e seguire la strada di Gesù ci rende liberi e felici. (Papa Francesco)