Martedì, 26 dicembre 2017 Santo Stefano, primo martire
At 6,8-10; 7,54-60; Sal 30; Mt 10,17-22
In quel tempo, Gesú disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
La liturgia non ci nasconde l’altra faccia della medaglia del Natale, rappresentata da santo Stefano, il primo martire secondo la tradizione cristiana. Infatti il “nuovo” entrato nella storia attraverso Gesù non produce solo entusiasmo, ma anche resistenze, forti resistenze. L’annuncio della buona novella, necessario per un credente, perchè un dono diventa bello se lo si sa condividere, tende a modificare la realtà basata sul potere, sull’ingiustizia, sull’oppressione e provoca la rivolta di chi in tale sistema ci sguazza. Ma Dio la sostiene e ciò la renderà comunque vincente.
UN PENSIERO PER RIFLETTERE Umanamente parlando la morte è la fine di tutto e umanamente parlando c’è speranza finché c’è vita. Ma per il cristiano la sofferenza e la morte non sono la fine di tutto, sono soltanto piccoli avvenimenti compresi nel tutto che è la vita eterna. (Sôren Kierkegaard)
UNA PREGHIERA La notte è scesa e brilla la cometa che ha segnato il cammino. Sono davanti a te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo, ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali, che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso, dato al povero e al ricco. Gesù, fa’ ch’io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono s’accresca in me ogni giorno e intorno lo diffonda, nel tuo nome. (Umberto Saba)