Sabato 9 dicembre 2017

Is 30,19-21.23-26; Sal 146; Mt 9,35-38 – 10,1.6-8

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date»

Gesù innanzitutto dà l’esempio, poi cerca qualcuno che lo aiuti perchè la messe è molta: c’è così tanto bisogno di persone che annuncino e vivano il bene! Noi abbiamo incontrato Gesù nella nostra vita, ce l’ha resa migliore. Può migliorare ancora se a nostra volta ciò che abbiamo ricevuto lo restituiamo ai fratelli che incontriamo. Non siamo capaci a guarire la lebbra o scacciare spiriti impuri? Sì che ne siamo capaci ogni volta che ci accostiamo a un altro con amore diamo inizio alla sua guarigione, che il Signore potrà operare completamente.

UN PENSIERO PER RIFLETTERE:  Fra le tante correnti del mondo la Chiesa, costruita sulla pietra apostolica, rimane sul suo fondamento incrollabile contro l’infuriare del mare in tempesta. È battuta dalle onde ma non è scossa, sebbene gli elementi di questo mondo infrangendosi echeggino con grande fragore, essa ha tuttavia un porto sicurissimo di salvezza dove accogliere chi è affaticato.

( Ambrogio da Milano)